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Quel nonno bizzarro spunta all'improvviso

Andrea Fagioli mercoledì 19 luglio 2017

Èarrivata su Rai 3 la sitcom Nonno all'improvviso (tutti i giorni dal lunedì al venerdì alle 20,20). Per l'Italia si tratta di una prima tv, ma anche di un'ultima, visto che di Grandfathered (titolo originale) è stata realizzata una sola stagione: ventidue puntate di una ventina di minuti ciascuna, ideate da Daniel Chun e andate in onda negli Stati Uniti dal settembre 2015 al maggio dell'anno successivo. Giusta, insomma, per sbarcare il clou dell'estate. Nonno all'improvviso racconta la storia di Jimmy Martino (interpretato da John Stamos), titolare di un lussuoso ristorante, scapolo impenitente nonostante i suoi cinquant'anni, che tutto a un tratto scopre non soltanto di essere padre di Gerald (Josh Peck), nato da una relazione avuta venticinque anni prima, ma addirittura nonno della piccola Edie, figlia di Gerald. E contrariamente a quanto si possa pensare, Jimmy abbandona la via dell'egoismo («All'improvviso non mi occupo di me, ma di qualcuno che mi sta a cuore»). Fin qui la vicenda, almeno nella fase iniziale. Ma quello che conta, come in tutte le sitcom del genere e non solo, è il modo di raccontarla: in questo caso in chiave ironica e a tratti demenziale. Gerald, ad esempio, si veste sempre allo stesso modo perché, come i grandi, usa l'energia mentale solo per il lavoro. «Ma tu che lavoro fai?», domanda Jimmy al figlio ritrovato. «Al momento sono disoccupato», risponde Gerald. Succede così che il neononno al parco cambi il pannolino alla bambina sbagliata, oppure che le misuri la febbre con il termometro della carne utilizzato al ristorante. E quando scopre che la bambina ha la febbre, la porta di corsa al pronto soccorso attraversando la strada tra le auto come Dustin Hoffman nel film che Jimmy non sopporta. Mentre una coppia di clienti del suo prestigioso locale, quando vede la piccola attraversare la sala di corsa piangendo, lui dice a lei: «Tu non vuoi uno di quelli, vero?». È chiaro quindi che tutto è all'insegna della leggerezza in una sorta di commedia degli equivoci. Non manca, però, tra una battuta e l'altra, un accenno meno superficiale ai sentimenti costruttivi, anche se bisogna fare attenzione al messaggio un po' semplicistico che ciò che conta non è come sia formata la famiglia (che anche qui è decisamente allargata), ma quanto siano intensi i legami affettivi.