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Cecilia. Quel canto che coglie l'infinito della vita di Dio

Matteo Liut mercoledì 22 novembre 2017
Cantare significa entrare in armonia con la voce di Dio, cogliere l'infinito anche dentro al buio delle ferite e delle sofferenze umane, dare voce al palpito che sostiene la vita. Ecco perché il canto e la musica, nella tradizione cristiana, è da sempre una delle più alte espressioni della preghiera e della celebrazione della fede. A "proteggere" questo particolare linguaggio umano è santa Cecilia, una martire vissuta tra il II e il III. Poche le notizie storiche attorno a questa testimone, ma la tradizione la ritrae mentre intona un canto interiore anche in punto di morte, mentre subiva le torture dei persecutori. La purezza della sua anima aveva conquistato il suo sposo, Valeriano, che grazie a lei si era fatto battezzare ed era andato incontro al martirio perché "osava" seppellire i corpi dei martiri.
Altri santi. San Benigno di Milano, vescovo (V sec.); beato Tommaso Reggio, vescovo (1818-1901).
Letture. 2Mac 7,1.20-31; Sal 16; Lc 19,11-28.
Ambrosiano. Ez 6,1-10; Sal 31; Abd 1,19-21; Mt 12,22-32.