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Quattro Coronati. Il lavoro con lo scalpello per dare forma al Vangelo

Matteo Liut domenica 8 novembre 2020
Ogni giorno con le nostre mani diamo forma a ciò in cui crediamo: nel lavoro, in famiglia, nelle nostre passioni, in tutte le nostre attività. Così i santi ricordati oggi, i Quattro Coronati (Claudio, Nicostrato, Simproniano e Castorio), vivevano il loro mestiere, quello di scalpellini, come uno strumento per mostrare al mondo la loro fede. La loro vicenda si colloca tra il III e il IV secolo in Pannonia. La bellezza delle loro sculture era oggetto di ammirazione e per questo essi erano conosciuti oltre i confini della regione in cui vivevano. Arrivò così una richiesta dall’imperatore Diocleziano, che voleva da loro una statua del dio Esculapio. Essi, però, non vollero riprodurre un dio pagano: per questo furono flagellati e poi annegati in un fiume, all’interno di casse di piombo. Altri santi. San Chiaro di Tours, sacerdote (IV–V sec.); beato Giovanni Duns Scoto, sacerdote (1265–1308). Letture. Sap 6,12–16; Sal 62; 1Ts 4,13–18; Mt 25,1–13. Ambrosiano. 2Sam 7,1–6.8–9.12–14a.16–17; Sal 44 (45); Col 1,9b–14; Gv 18,33c–37.