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Bartolomeo. Quando Dio stesso ci guarda dentro ci sentiamo amati, accolti, compresi

Matteo Liut giovedì 24 agosto 2023
C’è un moto di gioia nel cuore ogni volta che qualcuno si ferma, ci guarda e ci dice: io ti conosco, so cosa porti dentro, so cosa puoi fare per il mondo. Un moto di gioia che si moltiplica fino a diventare un travolgente fiume di luce, se a pronunciare quelle parole è Dio stesso. Perché in fondo sentirsi riconosciuti e amati per ciò che si è rappresenta l’aspirazione più profonda di ogni essere umano. Fa da piccoli, infatti, cerchiamo un braccio forte in grado di sostenerci nel difficile cammino dell’esistenza e allo stesso una mano amica che ci spinga verso orizzonti più ampi. Si sentì così, compreso, amato ed esaltato, san Bartolomeo davanti allo sguardo profondo e accogliente di Gesù: quell’incontro cambiò la vita del futuro apostolo. Il racconto evangelico è il ritratto di un percorso di conversione, che parte dall’iniziale diffidenza per arrivare a una totale offerta di sé. Bastarono poche parole di Gesù, al quale era stato portato da Filippo, per conquistare Bartolomeo (o Natanaele, come viene chiamato nel testo giovanneo) e trasformarlo in un discepolo pronto al martirio: nell’incontro Gesù lo descrisse come «israelita in cui non c’è falsità». Bartolomeo quasi non credeva alle proprie orecchie, ma dopo il breve scambio dichiarò senza indugio: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio!». Non si conosce il destino di questo apostolo dopo la nascita della prima comunità cristiana a Gerusalemme, ma di certo il suo esempio è oggi per noi stimolo a «lasciarci leggere l’anima» da Gesù. Altri santi. Santa Giovanna Antida Thouret, religiosa (1765-1826); beato Edoardo Kazmierski, martire (1919-1942). Letture. Romano. Ap 21,9-14; Sal 144; Gv 1,45-51. Ambrosiano. Ap 21,9b-14; Sal 144 (145); Ef 1,3-14; Gv 1,45-51. Bizantino. 2Cor 10,7b-18; Mc 3,28-35. t.me/santoavvenire