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Martiri di Abitinia. Pronti a pagare con la vita per celebrare il Signore

Matteo Liut venerdì 12 febbraio 2016
Non è proprio possibile vivere senza celebrare il Signore, perché rinunciare a ciò sarebbe come tagliare le radici a una pianta, seccare una sorgente che alimenta un popolo. È questa consapevolezza che animò davanti al persecutore i 49 santi martiri di Abitinia, città dell'Africa Proconsolare. In quegli anni - siamo tra la fine del III secolo e l'inizio del IV - l'imperatore Diocleziano aveva scatenato una dura repressione contro i cristiani, obbligando il clero a consegnare i libri sacri e vietando le riunioni. Ma il gruppo di Abitinia, guidato dal sacerdote Saturnino, aveva sfidato il divieto, riunendosi per l'Eucaristia di nascosto. Scoperti, furono arrestati e poi inviati a Cartagine dal proconsole Anulino, davanti al quale tutti dichiararono di non poter rinunciare alla celebrazione domenicale. Per questo essi vennero incarcerati e poi martirizzati.Altri santi. San Damiano di Roma, martire; beato George Haydock, sacerdote e martire (1556-1584). Letture. Is 58,1-9; Sal 50; Mt 9,14-15. Ambrosiano. Qo 12,1-8.13-14; Sal 18; Mc 13,28-31.