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Prete-sti come zeppe e vuoti Per riempire pagine in bilico

Gianni Gennari giovedì 21 marzo 2019
In redazione per pagine vuote servono le “zeppe”, ma ce ne sono che fanno male come quella di legno sui binari del treno, l'anno scorso: il vuoto pareva pieno, ma non lo era. E spesso in certe pagine “zeppa” è la religione: un vero prete-sto. L'altro ieri (“Giornale”, pp. 24-25): “Le lacrime dimenticate”. Stefano Filippi racconta: «Negli ultimi anni hanno pianto almeno sette statuette della Madonna. Ecco che fine hanno fatto». Lacrime, si, «ma spesso anche sangue... e in un'area precisa, il Sud Italia». Sottosviluppo! Elenco di preti e gente, compreso qualche “ciarlatano” e veggenti vari ove apprendi che l'ultimo episodio risale a tre anni fa. La “zeppa” a posto, ma ancora non basta e subito arriva il rimprovero devoto agli “uomini di Chiesa”, in materia piuttosto diffidenti: “Troppi inviti alla prudenza. Così passa anche la voglia di pregare”. Dunque la voglia di pregare dipende dalle lacrime versate? Non basta ancora. A p. 25 leggi: “L'America latina in testa alla classifica delle Madonnine”. Un accenno al Papa latinoamericano? Sottinteso, forse: sempre Sud è! In ogni caso la zeppa “prete-sto” viene sempre bene. Conferma secca: “Il Tempo” (18/3) mezza paginona: “L'ultima esecuzione della ghigliottina del papa”. Racconto colorito della “Decapitazione a meno di due anni dalla Breccia di Porta Pia. Furono uccisi Monti e Tognetti, autori di un attentato con 32 morti”. Rievocato il clima della Roma del tempo, con Pio IX che sperava – invano – in un pentimento dei due, l'esecuzione al Foro Boario e «il nuovo boia sostituto di Mastro Titta». Legame con l'attualità? Nessuno! Vecchi giornali? Sì, ma anche nuovi. Ecco p. es. “Il Fatto” (18/3, p. 12): “Dc di sinistra e clericali sovranisti”! Quasi allarme, motivata così: «I vertici dello Stato sono pieni di cattolici». Pieni i vertici dello Stato? Forse, ma finalmente piena la pagina: si stampi!