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Prediche: in "due pezzi" e in "un pezzo" solo

Gianni Gennari giovedì 15 gennaio 2009
L'altro ieri "Europa" (pp. 1 e 2) rifletteva sulla necessità di maggiore armonia tra ex Ds ed ex Margherita, in particolare "cattolici". Titoli: "Dal Pd non si torna indietro, però Dellai"", e "La bomba Dellai deflagra sul tavolo di Veltroni": l'unico recente successo il Pd lo deve al "cattolico" Lorenzo Dellai, a Trento... Maggior attenzione ai valori cattolici? Ma a p. 8 ecco il vicedirettore Federico Orlando entusiasta della splendida "lezione di educazione civica" offerta in Tv in un colpo solo dall'estatico Fazio che, senza contraddittorio, ha offerto a tutti il signor Englaro per l'eutanasia della figlia e Margherita Hack per i trionfi della scienza senza Dio e senza preti, nemici della ragione. "Però Dellai""? È pluralismo" E stesso giorno su "Repubblica" (pp. 1 e 38) c'è anche una lunga predica di Vito Mancuso. Titolo: "La religione civile che manca in Italia". In sostanza, pur con qualche contorsione acrobatica, forse causata da imbarazzo profondo, leggi e trovi una sola cosa: se l'Italia fa così schifo, se c'è tanta corruzione, se «furbizia» e «sopraffazione» sono piaghe nazionali, la colpa è della religione cattolica che ha impedito e impedisce una vera «religione civile», salvezza della altre nazioni. E infatti sempre lì (p. 17) un titolo strilla che «il killer della mafia la sera leggeva libri di Wojtyla»! Logica conclusione di Mancuso: i cattolici per servire il Paese «perdano la loro identità»! Toh! Come sosteneva Antonio Gramsci affascinato dalla lezione di Lenin, e all'inizio un po' anche da quella di Stalin. "Repub-blica" è giornale serio: in un pezzo solo, non in due come "Europa".