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Pietro Canisio. Gesuita, fu mandato da Ignazio a rivitalizzare la fede cattolica nella Germania della Riforma

Matteo Liut sabato 21 dicembre 2019
Ogni cristiano è chiamato a "comporre armoniosamente la fedeltà ai principi dogmatici con il rispetto dovuto ad ogni persona": questo l'insegnamento contenuto nella testimonianza di san Pietro Canisio, che fu l'ottavo membro a unirsi alla Compagni di Gesù fondata da sant'Ignazio di Loyola. A Canisio Benedetto XVI dedicò l'udienza generale del 9 febbraio 2011, ricordando gli sforzi di questo santo per rivitalizzare la fede cattolica in una Germania in cui andava diffondendosi la Riforma luterana. Era nato nel 1521 a Nimega e aveva studiato diritto canonico a Lovanio e diritto civile a Colonia, dove divenne prete nel 1546. In questa città lesse gli Esercizi spirituali di sant'Ignazio, avvicinandosi al suo carisma. Prima tappa del suo ministero fu la Baviera, lasciando un segno profondo: tutto, sottolineava Ratzinger, gli fu possibile solo grazie alla profonda amicizia personale con Gesù. Morì a Friburgo nel 1597 ed è dottore della Chiesa.
Altri santi. San Michea, profeta (VIII sec.); beato Domenico Spadafora da Randazzo, domenicano (1450-1521).
Letture. Cant 2,8-14; Sal 32; Lc 1,39-45.
Ambrosiano. Rt 2,19-3,4a; Sal 17 (18); Est 7,1-6;8,1-2; Lc 1,57-66.