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Pietro Canisio. Gesuita, evangelizzatore "innamorato" della Chiesa

Matteo Liut venerdì 21 dicembre 2018

Ogni autentico evangelizzatore è sempre uno strumento unito con Gesù e con la sua Chiesa: è la "lezione" che ci lascia san Pietro Canisio, secondo Benedetto XVI, che il 9 febbraio 2011 dedicò la catechesi dell'udienza generale a questo santo dottore della Chiesa nato nel 1521. Originario di Nimega, aveva studiato diritto canonico a Lovanio e diritto civile a Colonia. Fu qui che venne a contatto con il carisma ignaziano, leggendo gli Esercizi spirituali del fondatore dei Gesuiti. Divenne così l'ottavo religioso della Compagnia di Gesù. Attraverso la riscoperta delle opere di Cirillo di Alessandria, di Leone Magno, di Girolamo e di Osio di Cordova e con i suoi Catechismi fu un vero annunciatore del Vangelo, in un tempo difficile segnato dalla diffusione del protestantesimo. Rifiutò la porpora cardinalizia che Pio V avrebbe voluto dargli. Morì a Friburgo nel 1597.


Altri santi. San Michea, profeta (VIII sec.); beato Domenico Spadafora da Randazzo, domenicano (1450-1521).
Letture. Ct 2,8-14; Sal 32; Lc 1,39-45.
Ambrosiano. Rt 3,8-18; Sal 106; Est 8,3-7a.8-12; Lc 1,67-80.