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Periti, un test per le pensioni

Vittorio Spinelli martedì 13 settembre 2011
Si apre il cantiere di una nuova riforma pensionistica per l'Eppi, la cassa di previdenza di 45mila professionisti periti industriali. La Cassa intende utilizzare le opportunità offerte dalla nuova legge Lo Presti (n.133 dello scorso luglio) che consente di innalzare il livello dei contributi dovuti dai liberi professionisti, a garanzia dei bilanci previdenziali dei prossimi anni. La manovra di agosto ha peraltro aggravato la situazione delle Casse privatizzate aumentando la tassazione sui rendimenti finanziari dal 12,5 al 20%. La riforma avviata dall'Eppi sarà sostenuta questa volta anche dalla partecipazione diretta degli stessi periti iscritti alla Cassa. Ad ottobre, un pullman itinerante porterà il gruppo dirigente dell'ente in 14 località sparse in tutta Italia per avviare un dialogo diretto ed aperto con i professionisti sul territorio. Il confronto si concentrerà, al primo punto, sulla possibilità di aumentare il contributo "integrativo" di almeno un paio di punti percentuali, destinando questo aumento al conto corrente previdenziale del professionista.
L'aumento dell'integrativo, posto a carico del cliente, incrementa nel tempo il montante sul quale sarà calcolato il trattamento pensionistico. In base a stime dell'Eppi, il risparmio così accumulato ha l'effetto di aumentare l'importo della pensione di oltre il 30%. Tuttavia, devono essere previsti, come suggerito dal Parlamento, anche incrementi proporzionali dei versamenti che sono direttamente a carico dei professionisti. «È necessario – conferma Florio Bendinelli, presidente dell'Eppi – che i periti professionisti investano in prima persona sul proprio futuro ed inizino ad accantonare ogni anno non solo l'attuale 10% del reddito, ma almeno un buon 16%. La ricetta ideale è un mix dell'aumento delle due contribuzioni, una a carico del cliente e l'altra sul portafoglio personale del professionista»
Over 65 anni. Una ulteriore decisione, questa più urgente, dovrà emergere dagli incontri sul territorio in merito alla situazione previdenziale dei periti pensionati che proseguono, anche occasionalmente, la professione. La recente legge 111 obbliga tutte le Casse professionali ad inserire nei propri Regolamenti una particolare disciplina per i pensionati over 65 anni e a prevedere un contributo soggettivo con un'aliquota variabile tra il 50% e il 100% della tariffa in vigore per i normali assicurati. In assenza di una delibera dell'Eppi entro il 15 gennaio 2012 scatterà in ogni caso l'avvio obbligatorio del 50% del contributo a carico dei pensionati. Il nuovo sistema separa nettamente e definitivamente il regime previdenziale dei periti professionisti dai versamenti alla Gestione separata dell'Inps. La stessa legge ha escluso ogni possibilità di rimborso di versamenti già effettuati in buona fede alla stessa Gestione.
Contributi 2011. Scade giovedì 15 settembre la terza ed ultima rata (il residuo 10% oppure un saldo finale) della contribuzione dovuta all'Eppi per il 2010.