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Caterina Celestina Faron. Per salvare la comunità affrontò i lavori forzati

Matteo Liut domenica 9 aprile 2017
Le avevano suggerito di fuggire, di scappare da un destino segnato, senza possibilità di appello, ma la beata Caterina Celestina Faron, non volle sottrarsi, per proteggere la sua comunità da ritorsioni. Affrontò quindi la prigionia prima a Poznan e poi ad Auschwitz con coraggio, andando incontro alla morte per le torture: quando si spense era il giorno di Pasqua. Era l'anno 1944. Nata il 24 aprile 1913 nella città polacca di Zabrzez, era entrata fra le Suore Ancelle dell'Immacolata Concezione e in seguito divenne superiora della comunità di Brzozow. Nel 1942 a causa del suo impegno a favore degli ultimi fu accusata di "cospirazione" dai nazisti. Venne arrestata e nel gennaio 1943 fu trasferita nel campo di Auschwitz dove fu condannata ai lavori forzati. È stata beatificata nel 1999 da Giovanni Paolo II.
Altri santi. Santa Casilda di Toledo, vergine (XI sec.); beato Antonio Pavoni, martire (1325-1374).
Letture. Is 50,4-7; Sal 21; Fil 2,6-11; Mt 26,14- 27,66.
Ambrosiano. Is 52,13-53,12; Sal 87; Eb 12,1b-3; Gv 11,55-12,11.