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Pensioni, i conguagli di agosto

Vittorio Spinelli martedì 15 agosto 2006
Pensioni Inps liquidate in «tempo reale» o al massimo entro 120 giorni se le pratiche risulteranno particolarmente complesse. Sono questi gli obiettivi che l'ente di previdenza intende raggiungere nel 2007, realizzando un ulteriore salto di qualità nei propri uffici. Il programma di lavoro punta all'eccellenza, cioè al livello più alto della qualità, traguardo alquanto ambizioso per una pubblica amministrazione. L'Istituto è pronto a scommettere sui risultati e si è impegnato a liquidare automaticamente gli interessi legali, senza alcuna richiesta degli interessati, sulle pratiche che dovessero malauguratamente sforare la soglia dei 120 giorni. Prudentemente l'Inps esclude in partenza dalla nuova griglia di lavorazione le pensioni in convenzione internazionale, le pensioni di invalidità, le pensioni supplementari e le pratiche accolte a seguito di ricorso o di azione giudiziaria.
Le nuove medaglie che l'Inps è pronto ad appuntarsi nel 2007 si scontrano però con la dura realtà dei pagamenti di agosto, mese nel quale ogni anno gli importi degli assegni sono sottoposti ad un turbine di aggiustamenti, con conguagli a debito o a credito, che disorientano gli interessati, proprio quando la pausa estiva suggerirebbe tempi rilassati.
Si riversano sulla rata di questo mese le risultanze, a credito o a debito, delle dichiarazione dei 730/2006, poiché occorre disporre di sufficienti rate successive in caso di debito del pensionato non recuperabile per intero sulla pensione di agosto.
Fatto salvo il 730 (ma perché non operare questo mese solo i conguagli a debito che necessitano di più di tre rate ?), non risultano tuttavia indifferibili altri tipi di lavorazione che si concentrano sulle rate estive, anche se l'Istituto si premura di spiegare (!) agli interessati le modifiche apportate all'assegno.
Il ventaglio delle operazioni di metà anno riguarda interventi di diversa natura, tutti protesi ad adeguare la pensione all'importo legittimo e definitivo. Le organizzazioni sindacali premono perché siano adottate modalità di accertamento dei redditi e di elaborazione delle pensioni che evitino la formazione di somme da recuperare, in particolare a carico di chi riscuote prestazioni legate al reddito e dei titolari di più trattamenti pensionistici pagati da enti previdenziali diversi. Sempre che il debito sulla pensione sia realmente esistente.
Errori in agguato. Si ricorda che ancora nel 2004 l'Inps aveva richiesto a diversi pensionati, senza alcuna spiegazione, di restituire somme pagate per errore, annunciano però l'eventuale applicazione di una sanatoria allora in discussione al Parlamento. Si rinnova quest'anno un'analoga operazione, relativa alle dichiarazioni reddituali dei modelli Red riferiti all'anno 2004. Già da settembre sarà operato, direttamente sulla pensione, il relativo recupero in 24 rate. L'operazione apporta invece un leggero aumento dell'assegno per circa 300 mila pensionati.