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Parole antiche sempre attuali e drammi con voli pindarici

Gianni Gennari giovedì 24 marzo 2016
Ieri "Messaggero" («Diario di Primavera», p. 16) Maurizio Costanzo sulla proposta di legge per «accordi prematrimoniali» in vista della possibilità che «l'amore finisca». Suo commento: «C'è da dire che la notizia ha suscitato reazioni nei cattolici, i quali hanno detto: "In questi casi è meglio non sposarsi"». Breve e chiaro, come sempre. Personalmente sono affezionato a Costanzo: è stato il primo direttore che (1980) mi ha fatto scrivere sistematicamente su un giornale, e debbo a lui il fatto che a 40 anni ho dovuto aprire per la prima volta conto in banca: 50mila lire e niente altro. Gratitudine amichevole dunque, e qui una nota: quella frase – «è meglio non sposarsi» – è citazione evangelica (Mt. 19,10). Capita spesso che parole delle nostre cronache echeggino grandi "parole" antiche, ma attualissime. C'è altro? Sì, purtroppo: Bruxelles. Tra tante cose tragiche su "Repubblica" lancio in prima e gran seguito a p. 31: «Il terminal, luogo simbolo della nostra laicità». Francesco Merlo è imperativo: «Non sottovalutateli. Hanno capito, questi barbari dell'Isis, che davvero c'è un nesso storico tra l'aeroporto e la laicità». Segue un ragionamento entusiasta sul «filo sottile quanto il cervello (che) unisce i voli di linea ai voli pindarici». Insomma: aeroporto e laicità per Merlo sono tutt'uno, e lui entusiasta, con aggiunta di «metropolitana», anch'essa – con altre ragioni - simbolo di laicità moderna... Nulla da obiettare, ma ci sarebbe da chiarire quanto questo richiamo ai "cieli" sia esclusivo per la «laicità» cara a Merlo. Per tanti hashamain, cioè «i cieli» (Gen. 1, 1) fin dall'inizio sono creati da Dio, invocato anche come «Padre nostro che sei nei cieli» e creatore di tutto ciò che è «nei cieli, sulla terra e sotto terra» (Fil. 2, 10). Toh! Chissà se quest'ultima nota vale per la metropolitana?