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Paradiso promesso e offerto: ai semplici, e senza presunzione

Gianni Gennari martedì 31 ottobre 2017
Vita oltre. Francesco (qui 28/10, p. 2) parla della eternità – «Il Paradiso, un miracolo che si ripete ogni giorno, luogo dell'abbraccio con Dio» – e fioccano i commenti, anche presuntuosi o perlomeno male informati. E così "Giornale" (26/10, p. 1) arriva la replica, insoddisfatta: «Se Bergoglio ammette che il Paradiso non è granché». Argomento portato: non lo è neppure «nel Nuovo Testamento: Gesù cita il paradiso una volta sola… e San Paolo gli dedica qualche paragrafo facendoci sapere che si trova al terzo cielo». Buono, l'Autore, che però poi protesta perché il Paradiso cristiano risulta in difetto rispetto a quello islamico «per l'eccesso di vaghezza». Che dire? Che in realtà non è eccesso di vaghezza, ma esplicita affermazione: «Occhio umano non ha mai visto, cuore umano non ha mai presagito quello che Dio prepara per coloro che lo amano!» (1Cor. 2, 3 ). Non solo, ma la figliolanza divina è già reale e presente, anche se «ancora non si vede» (1Gv. 3, 2). Basterebbe pensarci un po', se ci si ritiene cristiani e cattolici, e mai come per esempio sul "Tempo" (27/10, p 1) andare appresso a strani e improvvisati teologi che strapazzano la realtà, dei fatti e del Catechismo – «Con Bergoglio ingresso libero in Paradiso» – ove leggi che per il Papa non esiste «il merito». Secondo l'articolista il Papa sosterrebbe una dottrina eretica, e dunque conclude il suo pezzo inveendo contro la «presunzione di salvarsi senza meriti» che sarebbe quella che il Papa propone a tutti. Che dire? Che la vera presunzione è quella di chi scrive di cose conosciute poco, in ritardo ed evidentemente maluccio, e restando in tema di Paradiso trovi più saggezza in una dichiarazione del grande (e grosso) Bud Spencer che in pagina (28/10) descrive il suo Paradiso creduto e atteso semplicemente così: «Mangerò gli spaghetti con Gesù». Evviva!