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Obama dal Papa: negli Usa ancora "oscurantisti", è Medioevo

Gianni Gennari venerdì 28 marzo 2014
Mercoledì già in pagina Obama dal Papa: Sole 24Ore (p. 1) «Alleati nella lotta alla povertà», Repubblica (p. 1) Vittorio Zucconi racconta «Il Papa e la fede di Barack», su Libero (p. 17) Obama «ha un'agenda anticristiana», ma «non vede l'ora di incontrare Papa Francesco» e sul Corsera (p. 34) Alberto Melloni ricorda la Santa Sede di Francesco «contraria all'intervento in Siria a ottobre» con una veglia mondiale, e per Europa (p. 2) l'interesse è generale: «Francesco e Barack, il mondo vi guarda» (Europa, p. 2). Sul Foglio (p. 1) «Appunti per il Papa su Obama», e Il Messaggero (p. 6) svela il futuro: «Obama inviterà Bergoglio a parlare al Congresso», infatti «il Presidente ha bisogno del voto dei cattolici». Rileggi: non "del voto cattolico" – a rigor di termini un non senso – ma «...dei cattolici», che in America contano. E da noi? Nessuno ne ha bisogno! Sui media – tra tv, giornali e internet, pubblicità e spettacoli – pare una gara al contrapporre cattolici e laici quasi su tutto, in particolare famiglia, scuola e ovviamente fede e ragione, scienza e Chiesa cattolica. Siamo un Paese "laico", nessuno ha bisogno del voto dei cattolici. Vale solo in Paesi oscurantisti: come gli Usa...