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“O anche no”, finale con sos fibromialgia

Andrea Fagioli martedì 17 maggio 2022
«C'è una crepa in ogni cosa… è da lì che entra la luce»: quest'immagine del cantautore, poeta e scrittore Leonard Cohen con cui si apre O anche no, il programma di inclusione sociale e disabilità di Rai2 (in onda il venerdì dopo mezzanotte, in replica la domenica alle 9,10 e poi recuperabile su RaiPlay), ben si addice al primo tema dell'ultima puntata: la fibromialgia, una malattia reumatica quasi sconosciuta, ma tutt'altro che rara visto che in Italia colpisce 2 milioni e mezzo di persone. Eppure lo Stato italiano non la riconosce. Ad allargare la crepa per gettare luce su questa patologia dalla quale non si guarisce è stata l'autrice e conduttrice Paola Severini Melograni ospitando in studio don Carlo Abbate, direttore dell'Ufficio di Pastorale della salute della diocesi di Roma, e Edith Aldama, infermiera di origine peruviana, lei stessa affetta da fibromialgia, da tempo impegnata perché sia ufficialmente riconosciuta questa malattia di cui il 12 maggio è stata celebrata la Giornata mondiale, mentre la domenica precedente una delegazione delle diverse associazioni che lottano da anni per i pazienti fibromialgici ha incontrato Papa Francesco. Dopo l'accorato appello della Severini a favore di questi malati e delle loro famiglie, il resto della puntata ha proposto come al solito una serie di interessanti servizi sulle potenzialità delle persone disabili: dal nuoto sincronizzato per le ragazze con disabilità cognitive relazionali alle persone sorde che grazie a un impianto cocleare hanno recuperato la percezione uditiva. Ad alternare i vari servizi, gli immancabili stacchi musicali de I ladri di carrozzelle, gli artisti con disabilità che formano la “sbrock band” su cui ruota gran parte di O anche no, un programma che non bada all'estetica, ma va dritto alla sostanza.