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Nuove condizioni per la quattordicesima mensilità al clero

Vittorio Spinelli giovedì 10 novembre 2016
I ministri di culto pensionati del Fondo Inps per il clero sono inclusi di diritto fra i beneficiari della cosiddetta quattordicesima mensilità, che viene pagata dall'Inps a luglio o a dicembre. Ad altro titolo, la quattordicesima spetta, a domanda, ai sacerdoti pensionati ex Inpdap, avendo insegnato nella scuola come docenti di religione oppure svolto il servizio di cappellano nella sanità pubblica o nel settore della difesa. Per i titolari di due assegni pensionistici il beneficio è attribuito una sola volta dalla gestione che liquida il trattamento principale.
La legge di bilancio per il prossimo anno migliora le condizioni che danno diritto alla doppia rata di pensione. Per chi la riceveva negli scorsi anni (avendo un reddito mensile fino a 750 euro) l'importo del bonus aumenterà del 30%. Viene poi ammesso al beneficio, pur con le vecchie regole, anche chi ha un reddito mensile fino a 1.000 euro. Finora non sono stati molti i sacerdoti che hanno ricevuto la quattordicesima quest'anno o in quelli precedenti. La legge riconosce la doppia rata solo a chi possiede un reddito personale inferiore a 9.787 euro (valore 2016). In questo importo vanno considerati i redditi di qualsiasi natura, anche se esenti da imposte, compresi quelli conseguiti all'estero o presso enti e organismi internazionali. Non va considerato il reddito della casa dì abitazione, il bonus a Natale di 154 euro ed eventuali sussidi comunali.
La gran parte dei sacerdoti non rientra però nella fascia di reddito fino a 9 mila euro, essendo di poco superiore il reddito proveniente dal sistema di sostentamento del clero. Qualora nei pagamenti di massa fatti dall'Inps, la quattordicesima fosse ugualmente liquidata, i beneficiari sono tenuti a restituirla.
Per favorire i numerosi titolari di basse pensioni, la legge di bilancio per il
2017 innalza il limite di reddito personale (in attesa di una conferma ufficiale) a 12 mila euro l'anno. L'ampliamento della base reddituale favorirà diversi ministri di culto, che finora ne erano esclusi, in un clima di perfetta parità di trattamento con gli altri pensionati. Rispettando una tabella progressiva sulle condizioni previste dalla legge, ai nuovi interessati che hanno più di 25 anni di versamenti, spetta una quattordicesima di 504 euro non soggetti a tasse. Tuttavia anche il più alto limite di reddito potrà essere condizionato dall'importo complessivo delle pensioni Fondo Inps ed Inpdap-scuola che in media sono liquidate a due sacerdoti su tre. Si tratta di un importo lordo che non tiene conto della riduzione di un terzo dell'assegno del Fondo clero quando il sacerdote è titolare anche di altra pensione.