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Dulcis in fundo. Novara, il «corridoio della risurrezione»

Paolo Usellini martedì 12 giugno 2018
C'è chi lo ha definito il "corridoio della risurrezione". Al santuario di Boca, una trentina di chilometri da Novara, vicinissimo ai laghi Orta e Maggiore, il rettore padre Fiorenzo Fornara ha voluto raccogliere un desiderio particolare di alcune famiglie che hanno attraversato l'indicibile sofferenza per la morte prematura di un figlio o una figlia, a causa di una malattia o di un incidente: dedicare un luogo del santuario al loro ricordo. E così ha fatto: nel giro di pochi mesi sono già 250 le foto affisse in una parte della cripta del grande santuario progettato dall'Antonelli.
«Molti fedeli giungono a Boca chiedendo di celebrare una Messa di suffragio – racconta padre Fiorenzo – e con loro spesso portano una foto, mostrandomela. Alcuni me la regalano, con il desiderio di farmi sentire più partecipe del ricordo. Ciò che mi ha colpito particolarmente è la forza del legame con il defunto intatta dopo molti anni».
Ecco che allora padre Fiorenzo si ritrova ad avere diverse fotografie e pensa di individuare uno spazio libero a fianco della chiesa: spazio che, oggi, si è quasi riempito, tanto che si sta pensando a una nuova soluzione. Non solo: ogni primo venerdì del mese alle 21 in santuario il rettore celebra una Messa in suffragio di tutti i giovani defunti, offrendo a fine celebrazione un lume devozionale, idea nata con l'associazione "Progetto Alleluja onlus". È un abbraccio che rimanda a quello del Padre ai suoi figli, nel ricordo vivo di una grande famiglia.