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Non solo sport, le storie di “Snaps”

Andrea Fagioli mercoledì 4 marzo 2020
Nei giorni del caos assoluto per un campionato di calcio finito realmente nel pallone tra porte chiuse e recuperi causa virus, meglio concentrasi più in generale su sport e vita con una serie di interviste che ne mettano in evidenza la stretta relazione: da un lato l'impegno e i risultati dell'attività agonistica del personaggio di turno, dall'altro la prospettiva personale, lo sguardo privilegiato e umano attraverso il quale si è sviluppata la sua esperienza. Ma fin qui niente di nuovo. Diverso è se queste interviste si trasformano in una sorta di interrogatorio in una stanza spoglia, tra il fumo e la luce di un neon, con un tavolo, due sedie e una bacheca con i ritagli di giornale. Ovviamente si tratta di un pretesto, di un'ambientazione scenica, al fine di proporre in chiave inusuale qualcosa di altrimenti usuale. Ed è quello che ha iniziato a fare Sportitalia (canale tematico al numero 60 del digitale terrestre) lunedì alle 20 con Snaps - Oltre lo sport, condotto da Roly Kornblit, scritto da Gianfranco Scancarello, da un'idea di Mario Maellaro che firma anche la regia. Sotto torchio per prima ci è finita la pattinatrice Carolina Kostner. Toccherà poi ad altri sette, tutti preceduti da una sigla con ticchettio stile verbale di polizia e musica da thriller, fino ad entrare con le telecamere in una fantomatica stanza delle verità (Room 17), che evoca cinema e televisione, dove uno di fronte all'altro si trovano l'interrogante e l'interrogato, il giornalista e lo sportivo. Quest'ultimo, per una quarantina di minuti, risponde a domande introdotte da alcune fotografie (da qui il termine molto social snaps). Il conduttore in maniche di camicia rimboccate e cravatta allentata si presenta come il duro ispettore di un qualsiasi film poliziesco. Ma in realtà le domande sono tutt'altro che cattive, o meglio: non risparmiano questioni spinose come il doping, ma vengono poste in un clima di rispetto, quasi di complicità, con uno stile riflessivo che potremmo definire molto poco talk. Alla fine la scelta forte è riassumere per iscritto le prestazioni sportive del campione senza ricorrere alle immagini: quelle avrebbero spiegato il personaggio, mentre a Snaps interessa di più la persona.