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Nietzsche che dice E ora “Grand Hotel”

Andrea Fagioli mercoledì 10 luglio 2019
Non è la prima volta che disturbiamo a nostro rischio e pericolo il filosofo nichilista Friedrich Nietzsche, ma la sua teoria dell'eterno ritorno dell'uguale sembra adattarsi perfettamente alla ciclicità con cui certe storie tornano in tv. È il caso anche di Grand Hotel, serie statunitense in onda il lunedì alle 21 su Foxlife (canale 114 di Sky), remake di un format spagnolo già adattato in precedenza in Messico e in Egitto, ma anche in Italia, nel 2015 su Rai 1, che con lo stesso titolo raccontava una storia d'amore ambientata nel primo Novecento in un lussuoso albergo dolomitico dove i due protagonisti, Adelaide Alibrandi (figlia del titolare) e il giovane Pietro Neri, indagavano sulla misteriosa scomparsa della sorella di Pietro, cameriera del Grand Hotel. La versione nostrana, tra cene di gala, balli, inservienti in livrea, ma anche tanta crudeltà molto poco signorile, riprendeva le sperimentate atmosfere iberiche con gli ingredienti del giallo, del noir e del romanzo popolare, che adesso ritroviamo, adattate ai giorni nostri, nella nuova soap drama (si dice così) prodotta e diretta (almeno per alcuni episodi) da Eva Longoria. In questo caso la storia è ambientata in Florida, a Miami Beach, intorno al lussuoso hotel Riviera Grand di proprietà dei Mendoza, con il padre Santiago risposato con l'ipotetica migliore amica della moglie defunta, i figli Alicia e Javi che devono fare i conti con le sorellastre Carolina e Yoli. Dietro una perfetta esteriorità e le aristocratiche apparenze delle mura dell'hotel si nascondono i segreti della famiglia e dello staff, compresa la scomparsa di una giovane cuoca su cui, come vuole la tradizione, indaga il di lei fratello camuffato da cameriere. I vari personaggi, sui quali gli autori non si sono persi più di tanto nel tratteggiarli, si trovano così ad affrontare problemi legati a un passato misterioso tra scandali, debiti e strozzini, mentre una ricca clientela vive il presente nel lusso più sfrenato. Tradotto potremmo dire che siamo di fronte al solito telefilm estivo che sta in piedi grazie a un colpo di scena, una storia d'amore, un tradimento e un intrigo. Per chi si accontenta è più che sufficiente. Gli altri si cerchino un'alternativa.