Rubriche

Neo disoccupati, sussidi pubblici ad hoc

Vittorio Spinelli martedì 3 gennaio 2017
Per i lavoratori che quest'anno perderanno la propria occupazione non sarà facile affrontare le novità della riforma del mercato del lavoro (Jobs act) entrate in vigore già il 1° gennaio.

La riforma ha mandato in soffitta, e per sempre, un pacchetto di sussidi che per anni hanno sostenuto la precarietà di tanti disoccupati, come l'indennità di mobilità, la cassa integrazione in deroga, l'indennità speciale edile. Una loro residua applicazione è stata tuttavia confermata solo per alcune situazioni aziendali del tutto marginali. In ogni caso chi, alla data del 31 dicembre scorso, stava beneficiando dei sussidi ora aboliti continuerà a riceverli ancora nel corso del 2017 fino alla loro completa erogazione. Chiude nel 2017 anche l'indennità di disoccupazione involontaria (Dis-Coll) per i collaboratori coordinati e continuativi; l'indennità non è stata confermata dal "decreto milleproroghe" approvato giovedì scorso.
Queste tutele della previdenza, ormai superate, sono state sostituite dalla riforma con un unico e ridotto ombrello economico in caso di perdita di lavoro in qualsiasi categoria o settore lavorativo: l'indennità Naspi dell'Inps, la cui durata tuttavia non può andare oltre i 24 mesi e il cui importo non può superare 1.300 euro mensili (tetto per il 2016).
L'impatto di questa riforma già nelle scorse settimane ha provocato reazioni e proteste. Infatti, con la chiusura della mobilità vengono colpite, oltre ai lavoratori, anche quelle aziende che erano interessate agli incentivi garantiti in caso di assunzione di lavoratori in mobilità.
Il radicale cambio di rotta in materia di indennità e sussidi viene così spiegato dal Jobs act: da un insieme eterogeneo e frammentario di sostegni ricevuti passivamente in caso di disoccupazione si passa ora ad un sistema di politiche attive per il reinserimento del singolo disoccupato nel mercato del lavoro attraverso un accompagnamento personalizzato. Rientra in questo percorso il nuovo "assegno di ricollocazione" che affianca l'interessato (su Avvenire del 14 dicembre scorso) nella ricerca di una concreta e adeguata offerta di lavoro tramite un Centro per l'impiego oppure una agenzia accreditata.
Intanto, in vista delle novità di questo nuovo anno, è stato raggiunto un Accordo tra Governo, Regioni e Province Autonome per un rafforzamento delle politiche attive per il lavoro nel corso del 2017. Previsto, a questo scopo, un particolare investimento, in termini di personale e di risorse, per il funzionamento dei Centri per l'Impiego, divenuti gli unici e decisivi attori per l'applicazione della nuova riforma.