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Giovanni Eudes. Nella devozione ai cuori di Maria e Gesù la ricerca di un Dio che ama a

Matteo Liut sabato 19 agosto 2023
Èl’amore ciò che ognuno di noi cerca per tutta la vita: abbiamo bisogno come l’aria di essere accolti, compresi e amati. Un orizzonte che si realizza pienamente solo nell’abbraccio infinito di Dio che ci viene incontro nella storia. Nel XVII secolo san Giovanni Eudes intuì che la devozione per i sacri cuori, di Maria e di Gesù, portava con sé proprio questo messaggio: la fede cristiana è un’esperienza che sgorga dal cuore, centro dell’intera esistenza e quindi è una dimensione totalizzante, che ci rende persone adulte e mature, testimoni in ogni ambito dell’amore di Dio. Così Eudes, ricordato anche per essere stato un apostolo della devozione ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria, decise di porre ogni proprio impegno in questo orizzonte. Nato nel 1601 a Ri, in Normandia, nel 1625 venne ordinato sacerdote per la Congregazione dell’Oratorio di Gesù e Maria Immacolata di Francia. Nel suo ministero a Caen si dedicò ai malati di peste (ammalandosi anch’egli e guarendo) ma il suo autentico “carisma” si espresse nelle missioni parrocchiali. Nel 1643 fondò la Congregazione di Gesù e Maria per rispondere all’esigenza di offrire una valida formazione al clero e nel 1651 nacque la congregazione femminile: l’Ordine di Nostra Signora della Carità. Si dedicò anche a recuperare le ragazze dalla strada e fondò una Congregazione di religiose per dare loro assistenza, l’ordine di «Nostra Signora della Carità del Rifugio». Fu autore di diverse opere, la più conosciuta delle quali è «Il cuore ammirabile della Madre di Dio». Morì nel 1680 ed è stato proclamato santo nel 1925 da papa Pio XI. Altri santi. San Bartolomeo di Simeri, eremita (XII sec.); beato Giordano da Pisa, religioso (1260-1311). Letture. Romano. Gs 24,14-29; Sal 15; Mt 19,13-15. Ambrosiano. Dt 4,32-40; Dt 4,32-40; Eb 12,25-29; Mt 7,21-29. Bizantino. 1 Cor. 1,26-2,5; 1 Cor. 1,26-2,5. t.me/santoavvenire