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Cesario di Nazianzo. Nel sisma colse un segno e dedicò la vita alla fede

Matteo Liut sabato 25 febbraio 2017
Nei terremoti parla Dio? Certo, se sappiamo guardare ad essi come ad ogni altro evento della nostra vita con gli occhi di Dio. E proprio questo fece san Cesario di Nazianzo che nel 368, quando era governatore della Bitinia sopravvisse a un sisma: nel disastro colse un segno e capì che era il momento di vivere fino in fondo la propria fede. Abbandonato ogni incarico, si dedicò alla vita spirituale e si fece battezzare. L'anno successivo morì; era nato infatti nel 330 in una famiglia di santi (il fratello maggiore era san Gregorio Nazianzeno). Dopo gli studi ad Alessandria era divenuto medico di corte a Costantinopoli. L'imperatore Giuliano l'Apostata aveva tentato di riportare Cesario al paganesimo, ma il medico tenne fede alle proprie radici e alla propria vocazione.
Altri santi. San Luigi Versiglia, vescovo e martire (1873-1930); san Callisto Caravario, sacerdote e martire (1903-1930). Letture. Sir 17,1-13; Sal 102; Mc 10,13-16. Ambrosiano. Es 29,38-46; Sal 95; Rm 12,1-2; Gv 4, 23-26 / Lc 24,13b. 36-48.