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Musk e la scalata a Twitter il potere si fa cinguettando

Umberto Folena martedì 19 aprile 2022
Riuscirà Elon Musk, l'uomo più ricco del mondo, a conquistare Twitter? Il 15/4 se lo chiede il nostro giornale (Pietro Saccò: «Cinguettare non gli basta più, Musk vuole tutta Twitter») in folta compagnia. Privilegiato è l'aspetto economico, con l'offerta di oltre 41 miliardi di dollari. Ma senza ignorare la ricaduta culturale e politica perché, come osserva Riccardo Luna (“Stampa”, che dedica alla notizia ben due pagine), Twitter oggi è «l'agenzia di stampa del pianeta Terra». Ma se riuscisse nell'impresa, come cambierebbe Twitter? Musk ne accentuerebbe la «versione libertaria», come sembra suggerire Massimo Gaggi (“Corriere”)? Sulla “Repubblica”, Gianni Riotta dà voce a Max Boot, «ex consigliere di destra del presidente Bush convertito antitrumpiano» che «lamenta: “Mi terrorizza l'impatto su società e politica di Twitter in mano a Musk, persuaso che sui social media debba imperare il far west. Perché la democrazia sopravviva, invece, dobbiamo moderare di più, non di meno, i contenuti”, pena il trionfo di disinformazione e rumore di fondo, come in Ucraina». Replica secca della deputata trumpiana Marjorie Taylor Greene: «Ammazzare la libertà di parola per salvare la democrazia? E dillo che sei comunista, Max!». Come andrà a finire? Forse, suggerisce Massimo Gaggi (“Corriere”, 17/4), «alla fine (Musk) potrebbe abbandonare Twitter, pago dell'immagine di eroe libertario che si sta costruendo». E gli italiani come la pensano? Al momento possiamo contare sul “sondaggio” che Beppe Severgnini (“Corriere”, 17/4) ha lanciato proprio su Twitter, ricevendo nelle prime otto ore 5.523 risposte. Domanda: «Quale @Twitter volete? Un luogo dove si possa insultare, diffamare e mentire impunemente? O un posto dove si è liberi di esprimersi rispettando la legge?». Risultato: libertà senza regole 67,3%, libertà nella legge 32,7%. Siamo fritti.