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“Monterossi”, il noir che svela la vita vera

Andrea Fagioli giovedì 20 gennaio 2022
Avevamo lasciato ieri Roan Johnson alla guida de I delitti del Barlume su Sky Cinema e oggi lo ritroviamo autore e regista di Monterossi su Prime video. Qui, oltre alla regia, firma soggetto e sceneggiatura con Davide Lantieri e Alessandro Robecchi, che è anche lo scrittore dei due romanzi (Questa non è una canzone d'amore e Di rabbia e di vento) da cui è tratta questa serie noir che racconta la storia, ambientata a Milano ai giorni nostri, di Carlo Monterossi, un autore televisivo di successo suo malgrado, che si ritrova senza motivo vittima designata di un omicidio che evita per puro caso. Dal pericolo scampato arriva la spinta a indagare in proprio per capire chi e perché lo vuole morto. Con la sua ricerca s'intrecciano le indagini di un surreale pool di poliziotti e altre storie malavitose con diversi morti ammazzati tra gli attici della Milano bene e i bassifondi dei campi Rom. Stop. Non andiamo oltre per evitare qualsivoglia spoiler sui sei episodi da 50 minuti che compongono la serie di Amazon Original prodotta da Palomar con Fabrizio Bentivoglio mattatore più che protagonista. Infatti, Monterossi sembra cucito addosso all'attore milanese. Quantomeno è lui che ha l'espressione giusta tra l'ironico e il malinconico per far vivere sullo schermo il personaggio uscito dalla fantasia di Robecchi. Tra l'altro quelle di Monterossi più che indagini sono immersioni nelle vite degli altri, nella “vita vera”, che ormai lo interessa molto più della televisione con quella che definisce la “pornografia dei sentimenti”. In questo senso, la serie di Prime video è anche una dura critica al cinismo della grande emittenza commerciale, ai meccanismi del mercato per cui conta solo lo share, alla tv del dolore e alla cronaca nera che ormai imperversa nella maggior parte dei talk show.