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Andrea DAgostino. Milano, al via progetto di ospitalità condivisa

AA. VV. mercoledì 16 marzo 2016
Un progetto dal doppio obiettivo: accogliere gratis e a prezzi agevolati i parenti di chi arriva a curarsi a Milano e allo stesso tempo aiutare le donne che hanno subìto maltrattamenti e violenze a reinserirsi nel mondo del lavoro. Questo, in sintesi, il nuovo progetto di "ospitalità condivisa" lanciato ieri dal Comune di Milano insieme ad Airbnb, la piattaforma per la condivisione di alloggi privati, in collaborazione con la Casa di accoglienza Donne maltrattate: mettere a disposizione alloggi gratuiti per le famiglie che arrivano a Milano per brevi periodi, per assistere i propri parenti in cura presso un istituto di cura milanese. In particolare, Airbnb coprirà i costi di soggiorno mettendo a disposizione coupon di viaggio e la community di ospiti contribuirà offrendo prezzi agevolati. La cooperativa "I sei Petali", nata grazie a un gruppo di donne ospiti della Casa delle donne maltrattate, offrirà una serie di servizi, supporterà la logistica e la gestione dell'ospitalità e delle prenotazioni per queste famiglie. Il progetto fa seguito all'apertura dello spazio diurno di via Ripamonti 202, "Ri-Milano. Ricaricarsi e Ripartire" messo a disposizione dal Comune lo scorso luglio, come ha ricordato l'assessore comunale alle Politiche per il Lavoro Cristina Tajani. «Il forte sostegno di Airbnb al progetto – ha dichiarato – dimostra come la valorizzazione degli operatori della sharing economy attuata da Milano stia giocando un ruolo fortemente positivo nel dare risposte ai bisogni delle persone e a rendere i cittadini ancora più solidali».