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Mauro. Allievo di Benedetto, «modello» di monaco

Matteo Liut venerdì 15 gennaio 2021
La preghiera, il lavoro, una vita ordinata e un cuore rivolto verso l'Infinito cambiano la storia e danno forma a un mondo nuovo in mezzo agli uomini. Furono queste le dimensioni a cui si dedicò san Mauro, che ebbe un maestro speciale: lo stesso san Benedetto. Secondo la tradizione nel giovane Mauro il fondatore del monachesimo occidentale vide il modello perfetto di quella "regola" sulla quale egli aveva basato la sua opera. Quando fu affidato a san Benedetto, d'altra parte, Mauro era un ragazzo, figlio di un patrizio romano, che l'aveva mandato a Subiaco perché aveva colto la "profezia" contenuta nell'impegno benedettino. Con il giovane c'era anche un amico, Placido, che, si racconta, un giorno venne miracolosamente salvato dall'annegamento in un lago proprio da Mauro. Dalla Francia, poi, giunse la richiesta di evangelizzatori e monaci, così Benedetto, che nel frattempo si era spostato a Cassino, non esitò a inviare Oltralpe anche Mauro. Qui la sua vita si concluse, forse nel 584, non prima di aver fondato diversi monasteri.
Altri santi. Santa Secondina di Anagni, martire (III sec.); sant'Arnoldo Janssen, fondatore (1837-1909).
Letture. Romano. Eb 3,7-14; Sal 94; Mc 1,40-45.
Ambrosiano. Sir 44,1.19-21; Sal 104 (105); Mc 2,13-14.23-28.
Bizantino. Eb 10,32-38; Lc 12,32-40.