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Matteo. Gesù chiama i lontani e i peccatori per farne suoi testimoni autorevoli

Matteo Liut mercoledì 21 settembre 2022
Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi". Ed egli si alzò e lo seguì. Quante volte, seduti al nostro personale "banco delle imposte", assorti nelle mille nostre preoccupazioni quotidiane, non ci accorgiamo di chi si accosta a noi con una proposta alternativa e ci offre una vita nuova. Ma Gesù, proprio come fece con san Matteo, non ci lascia lì, non si fa intimorire dal nostro distacco o dalla nostra superficialità: ci cerca da lontano, ci chiama e stravolge la nostra esistenza. Levi, come viene chiamato Matteo nel Vangelo di Marco e di Luca, era un esattore delle tasse, un uomo del potere, di certo mal visto dal popolo, eppure Cristo scelse proprio lui lanciando così un messaggio rivoluzionario: Dio cerca i più lontani per farne i suoi testimoni. A sua volta la risposta di Matteo non si fece attendere: si alzò immediatamente e abbandonò tutto per seguire quel maestro che l'aveva affascinato con una semplice parola. I gesti, gli sguardi, le parole cambiano e aprono a un futuro diverso, fatto di speranza e amore per il prossimo. Tutto il passato acquisisce una luce nuova, proprio come fa l'Antico Testamento nel Vangelo di san Matteo, che lega e intesse tra loro le vicende di Israele e quelle di Cristo. Mancano i dati biografici su san Matteo, ma secondo la tradizione morì martire.
Altri santi. San Giona, profeta (VIII sec. a.C.); sant'Alessandro di Roma, martire (II sec.).
Letture. Romano. Ef 4,1-7.11-13; Sal 18; Mt 9,9-13.
Ambrosiano. At 1, 12-14; Sal 18 (19); Ef 1, 3-14; Mt 9, 9-17.
Bizantino. Gal 6,2-10; Lc 4,1-15.