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Massimiliano Maria Kolbe. La potenza dell'amore sconfigge ogni violenza

Matteo Liut venerdì 14 agosto 2020
Non c'è buio che la speranza cristiana non possa illuminare, nemmeno quello del baratro scavato da un'ideologia basata sull'odio, sul razzismo e sullo sterminio come metodo. San Massimiliano Maria Kolbe oggi ci ricorda che il Vangelo vince ogni violenza con la potenza dell'amore. Rajmund Kolbe nacque l'8 gennaio 1894 a Zdunska Wola, nella Polonia centrale e nel 1910 entrò tra i Frati Minori Conventuali, assumendo il nome di fra Massimiliano. Fondatore della “Milizia di Maria Immacolata”, nel 1918 divenne prete. Nel 1922, per far conoscere lo spirito della Milizia, fondò la rivista “Il cavaliere dell'Immacolata”, che conobbe una diffusione enorme arrivando a milioni di copie. Malato di tubercolosi, per un periodo fu anche missionario tra Giappone e India. Venne imprigionato dai nazisti nel febbraio 1941 a causa dell'origine del suo nome e pochi mesi dopo era ad Auschwitz, destinato ai lavori più umilianti, come il trasporto dei cadaveri al crematorio. Offrì la sua vita in cambio di quella di un padre di famiglia, suo compagno di prigionia. Le sue ultime parole prima di morire furono: «Ave Maria».
Altri santi. San Marcello di Apamea, vescovo e martire (IV sec.); santi Martiri di Otranto (1480).
Letture. Ez 16,1-15.60.63; Is 12,2-6; Mt 19,3-12.
Ambrosiano. 2Cr 10,1-4.15-19; Sal 105 (106); Lc 11,46-54.