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Martiri messicani. La forza dell'amore contro la persecuzione

Matteo Liut venerdì 21 maggio 2021
Il Vangelo è messaggio d'amore, ecco perché rifiuta la violenza anche quando la violenza la subisce: disinnescare l'odio è lo stile del Crocifisso, lo stile di un Dio che condivide la storia. E i Martiri messicani appaiono tra i testimoni di questo stile, come dimostra la storia del capofila di questi nomi, canonizzati nel 2000, san Cristoforo Magallanes Jara. Era nato a Totiche nel 1869 e da prete era divenuto parroco del suo paese natale. Nel suo ministero curò l'evangelizzazione degli indigeni, aprendo una missione ad Azqueltán, tra gli Huicholes, fondò diverse scuole, un ospizio per orfani e una casa di riposo per anziani. S'impegnò, inoltre, nella diffusione della devozione al Rosario e per la promozione delle vocazioni. Anche se rifiutò sempre di partecipare al "movimiento cristero", che invocava un'opposizione dura anche con le armi contro la persecuzione sancita dallo Stato messicano contro i cristani all'epoca, tutti gli impegni di Magallanes Jara lo resero inviso al regime, per questo fu sequestrato dall'esercito e venne fucilato il 25 maggio 1927.
Altri santi. San Paterno di Vannes, vescovo (V sec.); san Hemming di Abo, vescovo (XIV sec.).
Letture. Romano. At 28,16-20.30-31; Sal 10; Gv 21,20-25.
Ambrosiano. Ct 7,13a-d.14;8,10c-d; Sal 44 (45); Rm 8,24-27; Gv 16,5-11.
Bizantino. At 26,1.12-20; Gv 10,1-9.