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Martina. La potenza del Vangelo sbaraglia le finte divinità

Matteo Liut domenica 30 gennaio 2022
La potenza del Vangelo di Cristo supera tutte le vuote divinità che gli esseri umani creano per rispondere alle proprie paure e motivare le proprie logiche fondate sulla prevaricazione. È questo il messaggio contenuto nella storia del martirio di santa Martina, la cui biografia non ha riscontri storici ma il cui culto è attestato fin dall'antichità. Secondo la tradizione Martina era una diaconessa vissuta nel III secolo, figlia di nobili. Arrestata per la sua fede cristiana e condotta davanti al tribunale dell'imperatore Alessandro Severo, si rifiutò di compiere sacrifici agli dei. Portata davanti alla statua di Apollo questa andò in pezzi e la scena si ripeté anche nel tempio di Artemide. La sua testimonianza le costò la vita: dopo numerosi supplizi, da cui uscì indenne, venne portata al X miglio della via Ostiense e venne decapitata. La prima notizia storica del suo culto risale al VII secolo quando papa Onorio I le dedicò una chiesa.
Altri santi. Sant'Armentario di Pavia, vescovo (VIII sec.); beato Sebastiano Valfrè, sacerdote (1629-1710).
Letture. Romano. Ger 1,4-5.17-19; Sal 70; 1Cor 12,31-13,13; Lc 4,21-30.
Ambrosiano. Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe. Sir 44,23-45,1a.2-5; Sal 111 (112); Ef 5,33-6,4; Mt 2,19-23.
Bizantino. Eb 13,7-16; Mc 15,21-28.
t.me/santoavvenire