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Malgoire riscopre Neukomm Scrisse il «Requiem» per Luigi XVI

Andrea Milanesi domenica 28 giugno 2009
Jean-Claude Malgoire prosegue nel lavoro di ricerca e riscoperta incentrato sull'opera di Sigismund Neukomm (1778-1858) e aggiunge due nuovi importanti tasselli al progetto di esecuzione e incisione discografica della musica da chiesa del maestro austriaco; dopo il ritrovamento negli archivi della Biblioteca Nazionale di Rio de Janeiro di una partitura con la ricostruzione e il completamento del Requiem mozartiano, in due distinti cd (pubblicati dall'etichetta K617 e distribuiti da Ducale) il direttore francese riporta alla luce altrettante composizioni sacre che contribuiscono a ridefinire con ulteriore chiarezza la statura artistica e il grado di celebrità raggiunto in vita da un autore inspiegabilmente caduto in oblio dopo la sua morte.
Allievo di entrambi i fratelli Haydn - prima del minore Johann Michael a Salisburgo (sua città natale) e poi del grande Franz Joseph a Vienna - Neukomm girò il mondo in lungo e in largo al servizio della più blasonata nobiltà dell'epoca, viaggiando tra Russia e Italia, Africa e Brasile; per oltre vent'anni al seguito del principe/ministro/ambasciatore Talleyrand, fu lui a scrivere la musica per la funzione liturgica in commemorazione della morte di Luigi XVI durante il Congresso di Vienna e il Te Deum per l'ingresso solenne a Parigi di Re Luigi XVIII.
Il catalogo delle sue composizioni arrivò a contare ben 1.265 numeri d'opera, ma si stima che in realtà i suoi lavori, sparsi tra i cinque continenti, siano oltre duemila. Alla testa della compagine orchestrale della Grande Écurie et la Chambre du Roy, Malgoire è andato così a scovare da un lato la Missa Solemnis con cui nel 1817 Neukomm venne chiamato a celebrare la salita al trono di Giovanni VI Re di Portogallo e Brasile; il secondo album è invece dedicato a un Ufficio "pro defunctis" completo (risalente al 1838), strutturato in quattro parti distinte e indipendenti, eppure strettamente collegate tra loro: alla Missa da Requiem vera e propria e al salmo De Profundis si aggiungono le intonazioni del Miserere da alternare, durante la processione verso il camposanto, agli interventi strumentali di una Marcia funebre affidata a ottoni e percussioni, ricomponendo un apparato musicale altamente scenografico e di grande suggestione.