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Madre e figlio nella miseria più nera

Antonella Mariani domenica 2 giugno 2013
La lettera di Daniela trabocca sofferenza. Lei ha 45 anni ma si sente già esausta della vita. Un matrimonio durato solo due anni per colpa di un marito traditore; un figlio che ha attraversato l'infanzia senza ricevere una telefonata dal padre. «Porto sempre con me un rimorso perché mio figlio ha trascorso tutte le feste e i compleanni senza mai aver avuto dal padre un pensiero che ogni bambino aspetta». Questa assenza così dolorosa ha lasciato i segni: l'anno scorso il ragazzo, oggi 16enne, ha iniziato a non mangiare, tanto da arrivare a 34 chili di peso. «Anoressia nervosa», hanno diagnosticato i medici del reparto di Neuropsichiatria infantile dell'ospedale in cui è stato ricoverato per due settimane. «A quel punto ho dovuto lasciare il lavoro – scrive ancora Daniela – perché lui sennò rimaneva da solo». Questo però ha significato piombare nella miseria più nera. Madre e figlio ora vivono dalla nonna, ma sono in condizione di estremo bisogno. Ricevono il pacco viveri dalla Caritas della loro parrocchia, ma l'aiuto, sebbene prezioso, è insufficiente a coprire i bisogni. Si può aiutare questa famigliola in grave difficoltà anche con un piccolo contributo sul ccp 15596208 intestato ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce", P.zza Carbonari 3, Milano. Gli assegni devono essere intestati ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce". Si può anche effettuare un bonifico a favore di Avvenire, "La voce di chi non ha voce", conto n. 12201 Banca Popolare di Milano, ag. 26, cod. IBAN IT65P0558401626000000012201.