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Macchine agricole: più vendite in Usa e India

Andrea Zaghi domenica 30 giugno 2019
Alta qualità che viene sempre riconosciuta sui mercati esteri, ma che non sempre riesce a tenere il passo con la concorrenza. Mentre i mercati mondiali cambiano assetto, fra "clienti" tradizionali che segnano il passo e livelli tecnologici che cambiano di giorno in giorno. È l'immagine dell'industria delle macchine agricole, scattata dall'assemblea 2019 di FederUnacoma: un settore che vanta una forte tradizione produttiva, ma che deve fare i conti con la necessità di una sempre maggiore competitività. Il mercato, dunque. I dati sulle vendite nei principali Paesi, dice una nota dell'associazione, indicano una crescita delle vendite consistente negli Stati Uniti e in India, mentre in calo risultano Cina e Turchia. L'Europa chiude il 2018 con un calo delle immatricolazioni pari al 10%, ma si conferma il principale esportatore di macchinario agricolo con una quota pari ad oltre il 60% del totale delle esportazioni mondiali per un valore di 36 miliardi di euro. Negli anni, le macchine agricole per eccellenza (le trattrici) hanno lasciato spazio ad altri mezzi più specializzati. Tutto mentre emergono nuovi produttori asiatici che, dice sempre FederUnacoma, hanno visto crescere negli ultimi anni la propria incidenza sulle esportazioni complessive, attestandosi al 19% dell'export mondiale e raggiungendo gli Stati Uniti detentori anch'essi di un 19%. Cambia, insomma, il mondo delle macchine agricole. Anche in virtù dei cambiamenti del quadro delle produzioni alimentari: in molte aree l'agricoltura tradizionale sta lasciando spazio a quella più specializzata, che necessita quindi di macchine più sofisticate. Ma non solo. Quello delle macchine agricole è un settore influenzato anche dall'andamento generale dell'economia e della politica. In Cina, per esempio, il rallentamento è dovuto alla riduzione programmata della produzione industriale, ma anche alla guerra commerciale in atto sulla soia oltre che a problemi produttivi contingenti. E cambia anche il livello tecnologico al quale le imprese devono rispondere. Rimane comunque la indubbia capacità produttiva dell'industria europea, e italiana in particolare. Che si manifesta anche in questo caso in pochi numeri. Stando sempre a FederUnacoma, il fatturato delle macchine agricole prodotte è stato pari a 47 miliardi di euro (in crescita del 9% rispetto al 2016); mentre la produzione significa decine di migliaia di posti di lavoro. La sfida è una sola: tenere il passo e non farsi superare dalla tecnologia che incalza.