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Benedetto Giuseppe Labre. Lungo le strade del mondo da pellegrini della vera luce

Matteo Liut martedì 16 aprile 2024
Che cosa siamo se non poveri pellegrini lungo le strade del mondo? Perché in fondo la vita è lungo viaggio destinato al paradiso: spetta a noi scegliere il poco che ci è necessario per compiere il cammino e volgere lo sguardo verso l’unico amore infinito che ci regale il senso di ogni nostri piccolo gesto. Tutto questo è contenuto nella scarna storia di san Benedetto Giuseppe Labre, un vero e proprio “vagabondo di Dio”, vissuto nel XVIII secolo. Nato in Francia nel 1748, non poté perseguire il sogno di una vita monastica a causa di una grave malattia. Per questo sia l’esperienza nei certosini che quella tra i trappisti si conclusero anzitempo. Durante la convalescenza capì che la sua vera vocazione era quella di vivere da pellegrino e farsi così testimone del Vangelo lungo le strade d’Europa. Equipaggiato solo di un breviario, un Crocifisso, un Rosario e l’Imitazione di Cristo, vestito di un abito logoro, percorse il Vecchio Continente visitando i maggiori Santuari tra Spagna, Francia, Svizzera e Italia. Gli ultimi sei anni li passò a Roma da dove ogni anno compiva un pellegrinaggio a Loreto. La gente lo vedeva nelle chiese della Città eterna in preghiera o in adorazione davanti al Santissimo: per questo veniva chiamato “il povero delle Quarantore”. Il 16 aprile 1783 cadde sui
gradini della chiesa di Santa Maria ai Monti, portato in una casa lì vicina, morì. È beato dal 1839 e santo dal 1883. Altri santi. Santa Engrazia, vergine e martire (IV sec.); santa Bernardetta Soubirous, vergine (1844-1879). Letture. Romano. At 7,51-8,1; Sal 30; Gv 6,30-35. Ambrosiano. At 8, 9-17; Sal 67 (68); Gv 5, 31-47. Bizantino. At 8,5-17; Gv 6,27-33. © riproduzione riservata