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Lorenzo da Brindisi. Cappuccino, voce della fede che può cambiare la storia

Matteo Liut martedì 21 luglio 2020
La saggezza dei cristiani, le cui radici affondano nel Vangelo, ha la capacità di cambiare la storia e di mutare le sorti dei popoli. Testimone di questa forza profetica quieta ma soverchiante della fede fu san Lorenzo da Brindisi, prete e dottore della Chiesa. Al secolo Giulio Cesare Russo, era nato a Brindisi il 22 luglio 1559; rimase orfano e a 14 anni si trasferì a Venezia da uno zio sacerdote, dove proseguì gli studi. Entrò nei Frati Minori Cappuccini, assunse il nome di Lorenzo e il 18 dicembre 1582 divenne prete, cominciando un fruttuoso apostolato da predicatore non solo in Italia ma anche in Svizzera, in Germania, in Ungheria. Nel 1602 fu eletto Vicario generale. Nel 1618 i nobili napoletani lo convinsero ad andare dal re di Spagna Filippo III, per esporre le malversazioni di cui erano vittime per colpa del viceré spagnolo. Il 22 luglio 1619 morì a Lisbona. Altri santi. Santa Prassede di Roma, vergine e martire (II sec.); sant’Alberico Crescitelli, martire (1863–1900). Letture. Mi 7,14–15.18–20; Sal 84; Mt 12,46–50. Ambrosiano. Gs 24,1–16; Sal 123 (124); Lc 9,46–50.