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Anselmo II di Lucca. Lo stile del riformatore che rende invisi al potere

Matteo Liut venerdì 18 marzo 2016
Quello della riforma è un impegno insito nella fedeltà al Vangelo: solo continuando a mantenere vivo il volto della Chiesa il suo messaggio sarà davvero credibile. Sono molti i santi che hanno agito alla luce di questa convinzione: tra di loro ci fu anche sant'Anselmo II di Lucca, o da Baggio. Nel sobborgo milanese, infatti, Anselmo nacque attorno al 1040, nipote di quell'Anselmo da Baggio divenuto Papa nel 1061, Alessandro II. Monaco benedettino, nel 1073 Anselmo successe allo zio come vescovo di Lucca, ma il suo impegno riformatore lo rese inviso all'imperatore che nel 1081 lo esiliò. Reintegrato da papa Gregorio VII, fu di nuovo cacciato dagli stessi canonici che non volevano condurre vita comune sul modello monastico. Venne quindi nominato legato pontificio in Lombardia, stabilendo la sua dimora a Mantova, dove morì nel 1086.Altri santi. San Cirillo di Gerusalemme, vescovo e dottore della Chiesa (315-387); san Salvatore da Horta, professo (1520-1567). Letture. Ger 20,10-13; Sal 17; Gv 10,31-42. Ambrosiano. Feria aliturgica.