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Lo spalancato orrore

Giovanni Lindo Ferretti domenica 8 marzo 2015
«Bentornata schiavitù» è un proclama del Califfato; una ritrovata iconoclastia ne è spot pubblicitario. Purtroppo la schiavitù non è mai scomparsa e l'iconoclastia, come accanimento contro le immagini sacre o come furore distruttivo, è tanto un ricordo storico ravvicinato quanto una tensione ben radicata di buona quota di cultura contemporanea.Quello che c'è di nuovo risulta tanto inaspettato da percepirne una incredulità di sostanza in chi ne discute in spazio pubblico. Si cerca di smussare la materialità degli accadimenti perché sono insostenibili allo sguardo, al pensiero. Bambine yazide sono vendute, in gabbia, al mercato; giovani copti sono sgozzati sulla riva del mare; beni culturali definiti inalienabili dell'umanità con tutela Onu vengono sbriciolati ed i frammenti diventeranno introiti economici; mi fermo, per rispetto verso me stesso e chi mi legge.Un furore imprevisto; l'arroganza e la consapevolezza di gestire uno spazio in cui si è vincenti: l'orrore ed il terrore sono ad uso mediatico. La rivoluzione digitale ha spalancato le porte a tutto, anche al male. Sì, è possibile e molto facile reclutare volontari alla violenza, al sangue, alla morte. Si pensa forse che il male non sia affascinante?