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Le toccanti Lezioni di de Lalande maestro di cappella del Re Sole

Andrea Milanesi domenica 6 luglio 2003
I ceri, disposti a forma di triangolo nei pressi dell'altare, si spengono uno dopo l'altro e la chiesa cade nella più completa oscurità; solo ora possono essere intonate le Leçons de Ténèbres di Michel-Richard de Lalande (1657-1726), maestro di cappella del Re Sole. Secondo un antico rituale, i brani che componevano l'ufficio delle Tenebrae venivano appunto cantati al calare della notte della vigilia di Giovedì, Venerdì e Sabato Santo: nel momento più adatto per abbandonarsi alla potenza evocativa del loro testo, tratto dal Vecchio Testamento e incentrato sulle lamentazioni del profeta Geremia per la distruzione di Gerusalemme del 586 a. C. Dell'intero ciclo musicato dal compositore francese (ultimato sicuramente prima del 1711) ci è pervenuta solo la Terza Lezione di ciascuno degli ultimi tre giorni della Settimana Santa; opere oggi tornate a risplendere, insieme con lo straordinario Magnificat a voce sola, grazie all'appassionata lettura offerta dal gruppo francese Le Poème Harmonique guidato da Vincent Dumestre (cd pubblicato da Alpha e distribuito da Jupiter). Una coinvolgente esecuzione che ci introduce a una vera e propria "grammatica del dolore", nel solco di un cammino penitenziale che si alimenta a una continua tensione emotiva; ogni singolo passaggio si trasforma così in un piccolo microcosmo a se stante, frammento compiuto all'interno di un'unica trama musicale di raffinata fattura e grande fascino, che tocca le corde più profonde dell'animo umano. Attraverso una sapiente miscela ottenuta combinando immediatezza comunicativa e artificio teatrale, dimensione contemplativa e scrittura virtuosistica, il magistero compositivo di Lalande si afferma con evidenza grazie anche alla generosa prova vocale del soprano Claire Lefilliâtre e all'indiscutibile talento dell'ensemble strumentale, che trova in una solidissima sezione di viole da gamba il proprio baricentro sonoro ed espressivo. L'ennesimo colpo vincente messo a segno dal giovane Dumestre che, in virtù di una sensibilità interpretativa e di un gusto estetico di rara elezione, si è ormai imposto come una delle figure più interessanti del panorama musicale internazionale.