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Le foto dei figli in rete? Meglio evitare

Gigio Rancilio venerdì 3 marzo 2017

Lo facciamo tutti, da sempre. Perché sono momenti che meritano di essere fissati nei nostri ricordi, nel nostro album di famiglia. Quando alcuni di noi erano piccoli, era un vero e proprio rito: si spostavano sedie e tavoli, si toglievano i quadri; poi si posizionava il proiettore nel posto più adatto. Si regolavano i piedini e iniziava lo spettacolo. I più fortunati, invece, che sul muro le proiettavano su uno schermo. Era il momento della proiezione delle diapositive. Di solito erano quelle dell'ultima vacanza ma non era infrequente che fossero anche di anni precedenti.
Oggi le foto si "proiettano" ovunque. Sulle televisioni di casa, su cellulari e tablet, e soprattutto sui social. È li che vanno in scena. C'è chi ne posta una ogni tanto e chi ci sommerge ogni giorno. Perché una foto è una delle cose più belle da condividere con amici, parenti e colleghi. Se poi è la foto del nostro cucciolo, allora sì che arrivano decine di "mi piace", commenti (i più gettonati sono "bello", "bella", "belli") e persino condivisioni. Ancor di più se il nostro – come cantava Finardi – è un "cucciolo d'uomo": il nostro figlio, la nostra figlia, i nostri figli.
I bambini, si sa, rendono le foto più belle e piene di vita. Il massimo da condividere e il massimo da vedere. Eppure, a rischio di apparire esagerato, vi consiglio di non postare sui social le foto dei vostri figli piccoli. E se proprio volete continuare a farlo anche dopo avermi letto, se potete mostratele (su Facebook si può) solo ad amici e parenti più stretti e fidati.
State anche lontano da presunti concorsi che sui social vi invitano a caricare le foto dei vostri figli. So benissimo che molti di voi sono convinti che la libertà sia un bene così grande, al punto che nessuna paura possa e debba condizionarla. Una posizione che rispetto. Ma che deve essere presa dopo avere saputo che, come sottolinea anche la Polizia postale, «il 50% delle foto di bambini sui social viene rubata per alimentare il mercato pedopornografico». Non è un problema italiano, ma mondiale. La cosa ancor più inquietante è che anche le foto più innocenti, dopo essere state rubate, vengono manipolate per inserire i volti dei nostri figli in scene pornografiche. Se volete continuare a postarle per non perdervi la gioia di condividere con altri momenti importanti della vostra vita, avete tutta la mia comprensione. Ma credo sia importante che la vostra scelta avvenga dopo aver saputo che, al pari del mondo reale, anche quello digitale nasconde insidie a volte inimmaginabili.