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Lavoro domestico: detrazioni e agevolazioni per colf e badanti

Vittorio Spinelli martedì 9 ottobre 2018
Domani 10 ottobre riprendono gli appuntamenti con l'Inps per i rapporti di lavoro domestico. Scade infatti il versamento dei contributi relativi al terzo trimestre 2018. Il pagamento dovrà includere anche i contributi per le ferie della lavoratrice, godute nel periodo estivo, a patto che siano state vacanze retribuite. L'assunzione di nuove colf va comunicata all'Inps entro le 24 ore del giorno precedente (anche se festivo) quello di inizio del rapporto di lavoro. Il preavviso vale anche per gli uffici del Lavoro, del ministero della Salute, dell'Inail e della Prefettura.
Fisco. Diversamente da tutti gli altri datori di lavoro che deducono integralmente paghe e contributi, il fisco consente alle famiglie di dedurre solo il costo Inps delle lavoratrici e solo per la quota a loro carico, anche se è consuetudine di molti datori pagare anche la quota dell'interessata. Oggi la deduzione dei contributi è ferma al limite di 1.549,37 euro l'anno, importo che risale al lontano anno 2000, mai rivalutato al costo della vita e che non tiene conto neppure degli aumenti dell'Inps.
Discorso diverso per la detrazione della badante, per la quale vale un tetto di spesa di 2.100 euro mensili se il reddito familiare non supera i 40mila euro. In questa condizione si detrae attualmente il 19%, quindi fino ad un importo massimo di 399 euro.
Legge di Bilancio. Per sostenere i costi della nuova legge di bilancio e di un nuovo sistema fiscale, si parla di tagli ad una serie di bonus e facilitazioni fiscali, anche di antica data, valutate complessivamente in circa un miliardo di euro. È una previsione – che va confermata dal testo definitivo dei nuovi provvedimenti – che non riguarda la deduzione dei contributi colf, indipendentemente dal suo misero importo e dalla sua antica introduzione. I contributi Inps, di qualsiasi tipologia, sono tutti a sostegno del sistema di solidarietà sociale e qualsiasi ipotesi di tagli di questa deduzione avvierebbe una evidente disparità di trattamento con la stessa deduzione spettante a tutti gli altri datori di lavoro e a quanti pagano riscatti e ricongiunzioni di contributi.
Stando solo alle previsioni, potrebbe essere invece a rischio di abbassamento la detrazione per la badante. L'attuale percentuale del 19% (spettante anche per i mutui, le spese sanitarie, universitarie ecc.) potrebbe scendere intorno al 17%, riducendosi così a 357 euro l'importo massimo detraibile. Un provvedimento contrario al rispetto della dignità dei tanti anziani e disabili assistiti nelle famiglie e che in ogni caso rimette in discussione la validità di un sistema assistenziale già deficitario.