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La vera tv d'inchiesta di Rai 1 con “Petrolio”

Andrea Fagioli martedì 6 giugno 2017
Petrolio, l'approfondimento di Rai 1 il giovedì in seconda serata, continua con il suo ritmo a macinare temi d'attualità di grande interesse. Il programma condotto da Duilio Giammaria ha spaziato di recente dai rifiuti come “oro nel cassonetto” agli attacchi hacker alla rete. Insomma, se metalli, carta, vetro e plastica fossero raccolti bene consentirebbero un risparmio di sei miliardi e mezzo di euro sulle importazioni di materie prime. Mentre le migliaia di sistemi informatici per la prima volta finiti contemporaneamente nel mirino dei pirati del XXI secolo potrebbero segnare la fine del sogno di internet come spazio di libertà, conoscenza e progresso, colpa anche di un uso improprio dei social. L'ultima puntata, giovedì scorso, ha affrontato il tema del cibo, ma non secondo la moda degli chef e dell'alta cucina, bensì da quello della “Paura di mangiare”, smascherando una serie di fissazioni presunte salutari che si rivelano, al contrario, dannose. Persino sul colesterolo di cui tanto si parla incidono più le multinazionali farmaceutiche che i grassi naturali. Fiore all'occhiello della stagione è stata però la puntata del 25 aprile, “Back to Iraq”, seguita da oltre un milione di telespettatori con uno share vicino all'undici per cento che ha fatto gioire al momento Giammaria e i suoi collaboratori senza immaginare che quel risultato si sarebbe poi ripetuto. Anche l'ultima puntata, ad esempio, ha superato i numeri del 25 aprile con qualche decina di migliaia di telespettatori in più e uno share oltre l'undici per cento. A conferma che Petrolio ha un pubblico fedele che riconosce a Giammaria e al suo gruppo di lavoro autorevolezza e capacità di approfondire argomenti non sempre facili. In passato ha registrato ascolti anche più alti, ma nella serata di lunedì e con un traino come Il commissario Montalbano. Di giovedì è tutt'altra cosa. Ma Petrolio se la cava lo stesso continuando a raccontare con garbo e serietà i cambiamenti in atto nel nostro pianeta: dalle abitudini quotidiane alla politica internazionale. Dimostrando che una buona tv d'inchiesta è possibile anche senza inseguire lo scoop a tutti i costi. Ne abbiamo avuto un'altra prova sempre nel fine settimana (venerdì scorso su Rai 2) con il bel documentario di Michele Santoro, ma soprattutto dei Vigili del fuoco, C'è qualcuno? La tragedia di Rigopiano.