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La tivù magistrale di Renzo Arbore

Andrea Fagioli mercoledì 19 giugno 2019
In questo mese di giugno, Rai 1 ha dedicato a Baudo un Buon compleanno Pippo in occasione degli 83 anni di vita e dei sessanta di carriera. Mentre Canale 5 ha reso omaggio a Corrado a vent'anni dalla scomparsa con una retrospettiva del suo programma più popolare: La Corrida. Rai 2, per non essere da meno, ha programmato per lunedì 24, festa di San Giovanni, giorno dell'ottantaduesimo genetliaco di Renzo Arbore (il cui vero nome è appunto Lorenzo Giovanni), lo spettacolo Io faccio 'o show, registrazione di un concerto che lo showman e la sua Orchestra italiana hanno tenuto al Teatro Regio di Parma. Nel frattempo Rai 5 sta proponendo Ll'arte d' 'o sole, summa dell'amore di Arbore per la canzone napoletana e per la sua cultura, mentre l'altro ieri in seconda serata, ancora su Rai 2 (la “sua” rete), è andato in onda L'alfabeto di Guarda... stupisci, una sorta di racconto che procede di “lettera in lettera” alla scoperta del dietro le quinte di Guarda... stupisci, il programma che Arbore propose a dicembre scorso con Nino Frassica (storico complice delle incursioni televisive arboriane) e Andrea Delogu. Il titolo, come si ricorderà, si ispirava al ritornello di Agata, una delle canzoni più famose ed elegantemente piene di doppi sensi della musicalità partenopea, che assieme al sottotitolo, Modesta e scombiccherata lezione sulla canzone umoristica napoletana, spiegavano il senso di uno show che in questa versione di lunedì scorso, a suon di backstage, interviste a studenti e “meglio di...”, finisce per essere un qualcosa di nuovo, persino con più ritmo grazie a un montaggio stringente che valorizza le doti di improvvisazione di un artista che a 82 anni mostra un invidiabile spirito goliardico che piace ai giovani (lo abbiamo sentito nelle interviste ai ragazzi dell'immaginaria Libera Università di Santa Chiara) e, ovviamente, piace e molto agli “orfani” di Quelli della notte, a chi ha sempre seguito la tv senza tempo di un inventore di format come Arbore. In questo senso, anche a proposito degli altri grandi conduttori rammentati, non esiste vecchia e nuova tv, esiste solo buona e cattiva tv. E la buona tv è anche quella leggera e divertente di cui Arbore è maestro indiscusso.