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Giovanni Crisostomo. La sua «voce d'oro», pungolo per i potenti

Matteo Liut mercoledì 13 settembre 2017
Il Vangelo è "scomodo", soprattutto per coloro che godono di "privilegi" e che hanno responsabilità nella vita pubblica, perché indica la strada del servizio. San Giovanni Crisostomo (ovvero "bocca d'oro") pagò in prima persona questa capacità di essere voce profetica senza sconti e compromessi con gli agi del mondo. Nato ad Antiochia, forse nel 349, Giovanni aveva trascorso tre anni nel deserto prima di diventare prete. Nel 398 fu il successore del patriarca Nettario sulla cattedra di Costantinopoli, facendosi conoscere per i suoi severi richiami a una vita più coerente da parte soprattutto degli ecclesiastici. Il suo ministero suscitò diversi malumori e le sue parole "accese" gli costarono due esilii. Fu deposto da un gruppo di vescovi guidati da Teofilo di Alessandria; richiamato dall'imperatore, venne di nuovo esiliato. Morì, nel 407, sulle rive del mar Nero.
Altri santi. San Giuliano, martire (III-IV sec.); San Maurilio di Angers, vescovo (V sec.).
Letture. Col 2,6-15; Sal 144; Lc 6,12-19.
Ambrosiano. 1Gv 3,17-24; Sal 111; Lc 17,7-10.