La storia semplice di una donna che incontra Dio nella preghiera
Poi una malattia seria, di quelle che chiedono un tempo di sospensione, e il proposito di scrivere «un'antologia quasi autobiografica delle preghiere cattoliche che sono state importanti» nella sua vita, dove «dare risposta alle domande» che si era fatta in precedenza. Risposte «trovate» dopo aver cercato «su internet, ma non solo», e in quel caso su «fonti autorevoli». Risposte che comprendono «alcune riflessioni personali: le verità in cui credo e a cui sono arrivata con l'esperienza degli anni precedenti, nonché quella più recente». E attraverso le quali «provo – scrive Maria Conciauro – a dimostrare l'esistenza di Dio». Impresa titanica, diremmo in molti... ma che diventa alla portata di tutti se «dimostrare l'esistenza di Dio» significa testimoniare di poterlo incontrare nella preghiera.
L'autrice si è ispirata a Madre Teresa di Calcutta: è importante far sapere che «per parlare con il Padre celeste e godere della sua compagnia» non c'è bisogno «di salire in Cielo, né di alzare la voce». Una storia semplice, dicevo: ma di quella semplicità che sa di Vangelo.