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La Rete ha seguito Francesco: c'erano anche quattro «emoji»...

Guido Mocellin mercoledì 30 settembre 2015
La centralità di determinati eventi accende la Rete di una miriade di attenzioni. Anche l'epilogo del viaggio americano di papa Francesco, a Filadelfia, è valso, per la blogosfera, un post su due, e pur avendo messo al lavoro i vari strumenti di analisi a mia disposizione, non mi è riuscito di stabilire una vera e propria gerarchia nell'interesse dell'opinione pubblica ecclesiale. Preparata evidentemente con molta cura (ce l'aveva detto, il Papa, che avrebbe speso l'estate a studiare gli Stati Uniti...) ogni successiva tappa è stata pari alla precedente in termini di intensità di temi e spunti e dunque di copertura mediatica.Mi sono proposto allora di segnalare, per divertimento, la cosa più superflua tra tante utili e necessarie che ho potuto leggere, e il primato è andato alla creazione di apposite «emoji» (= disegnini in tema adatti alla trasmissione digitale) temporanee che comparivano – ma solo fino a domenica – digitando, su Twitter, questi hashtag: PopeinUS (la visita in generale), PopeinDC (per la tappa a Washington, District of Columbia), PopeinNYC (per New York) e PopeinPhilly (per Filadelfia). Fonte: Downloadblog (http://tinyurl.com/q72y4ej).Ma poiché il secondo argomento di questi giorni, per la frequenza dei post che gli sono dedicati, è stato nuovamente il rapporto tra l'esercizio della violenza e la pratica della guerra, da una parte, e la fede religiosa, dall'altra, propongo, come antidoto agli inutili «emoji» temporanei, altri più utili disegni. Vengono dalla Galilea e da mani di donne, le “Donne dell'Ulivo”. Di popoli e di fedi diverse, racconta il sito Terrasanta.net (http://tinyurl.com/nw7mjgz), si sono ritrovate a partire da un normale corso di pittura (organizzato ad Afula, nel Centro dell'Organizzazione internazionale delle donne sioniste), e ne hanno fatto un'occasione di dialogo e un'iniziativa di pace. Gli ulivi che hanno dipinto in meno di due anni ora sono il contenuto di una mostra itinerante, presto a Milano (Expo) e poi anche a Roma.