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La patente accelera Ma non c'è strada

Alberto Caprotti mercoledì 24 ottobre 2018
Lo scopo era quello di uniformare l'Italia a una direttiva comunitaria che risale al 2013, ma l'Europa non sa che da noi tutto va più piano. Così il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con un decreto in vigore dal 27 ottobre, ha cambiato l'esame della patente delle moto e ciclomotori (A, A1 e A2). La direttiva fissa la velocità minima per effettuare una delle prove di pratica, che passa da 30 a 50 km/h. Un dettaglio? Non proprio. L'Associazione nazionale ciclo motociclo (Ancma) infatti applaude alla novità – che richiede maggiore padronanza del mezzo per chi affronta l'esame di guida – ma segnala che molte autoscuole e motorizzazioni civili non sono attrezzate per poter ospitare le prove in aree che dovranno essere più grandi e lunghe che in passato. Il rischio ora è di un forte rallentamento dei tempi degli esami. Ecco, sul rallentamento lì siamo sempre imbattibili.