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La caligine di Troia

Roberto Mussapi venerdì 25 agosto 2023
Mercurio, messaggero degli dèi, appare a Enea e gli ingiunge di seguire il suo compito, la missione. Questa sosta a Cartagine non è contemplata dal disegno divino. È nato amore tra il “pio eroe” e la bionda regina Didone, che mai a nessun uomo aveva pensato dopo la morte dell’amato marito Sicheo. Passione, amore pieno, gli si dà tutta, sé stessa e il suo regno. Alle parole degli dèi Enea non esita: immediatamente decide di partire, abbandonare Didone, non è il caso di avvertirla, fa armare segretamente la flotta, di notte, si appresta a fuggire come un ladro. Didone ha compreso tutto, istintivamente, lo raggiunge disperata, Enea non transige, salpa per il suo glorioso destino di fondatore di Roma. In mare si volta, vede il fumo della pira, segno funerario, prosegue sulla rotta per l’Italia, la terra segnata dal destino. È recidivo: mentre fuggiva da Troia in fiamme con il figlio in braccio e il padre Anchise accanto, a un certo punto si voltò e non vide più la moglie Creusa: scomparsa, nei fumi e nel caos della situazione...ma la lasciava dietro, la perse. Questo è il pio Enea. Pio perché legato al padre, al figlio, alla religione, alla stirpe. La donna non esiste. La lascia perdersi nella caligine di Troia, la lascia uccidersi, disperata, con la spada. © riproduzione riservata