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Alessandro di Bergamo. L'ostinato impegno di chi incontra Cristo

Matteo Liut martedì 26 agosto 2014
Il Vangelo è un tesoro che è impossibile tenere per sé: chi incontra il Risorto non può non far sapere agli altri la bellezza della libertà donata dalla fede. Ce lo insegna sant'Alessandro di Bergamo, soldato dell'Impero romano vissuto tra il III e il IV secolo, morto per portare Cristo ai suoi contemporanei. Eppure Alessandro, che secondo la tradizione apparteneva alla Legione tebea, avrebbe avuto molte occasioni per fuggire dai persecutori del Vangelo. All'ordine di uccidere i cristiani la Legione aveva rifiutato e venne decimata; tra i pochi superstiti c'era anche Alessandro che si rifugiò a Milano, dove venne arrestato. Fuggito a Como fu di nuovo arrestato ma evase. Nascosto a Bergamo si dedicò all'evangelizzazione, una scelta che lo portò al martirio.Altri santi. Madonna di Czestochowa; beata Maria di Gesù Crocifisso (Mariam Baouardy), carmelitana (1846-1878). Letture. 2 Ts 2,1-3.13-17; Sal 95; Mt 23,23-26. Ambrosiano. 1 Mac 8,1-7.12-18; Sal 36; Lc 3,15-18.