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L'Inps conferma i contributi in corso dovuti al Fondo clero

Vittorio Spinelli giovedì 23 novembre 2017
L'Inps interviene, con la circolare n. 166 dell'8 novembre, sui contributi dovuti al Fondo Clero dai sacerdoti ed altri ministri di culto. Secondo le norme proprie della categoria, i contributi per ogni singola annualità si versano, tra acconti e conguagli, nel corso di un triennio che di volta in volta comprende l'annualità precedente e quella successiva. Attualmente il triennio in corso considera gli anni 2016, 2017, 2018. E con riferimento al 2016 l'Inps precisa che nell'operazione che l'Istituto esegue periodicamente per accertare una rivalutazione degli importi non è stata riscontrata alcuna variazione. Pertanto i contributi già in vigore per l'anno 2015 vengono confermati per gli anni 2016-2018. Non solo, ma essendo il loro importo ormai definitivo, allo stesso tempo non è dovuta alcuna integrazione o conguaglio per gli anni 2016 e 2017.
In sintesi, l'importo definitivo per l'intero 2016, e da applicare al triennio in corso, è di 1.722,08 euro, da versare in 287,01 euro per ogni bimestre, eventualmente frazionabile in 143,51 euro mensili. Questi importi restano validi fino a quando saranno aggiornati con apposito decreto.
Stranieri. L'assicurazione al Fondo Clero è obbligatoria anche per i sacerdoti stranieri che si trovano in Italia in servizio di una diocesi italiana e a tempo pieno. Con l'iscrizione spetta automaticamente, e senza altri aggravi, la copertura sanitaria nazionale in caso di malattia e di incidenti. Correggendo un suo precedente criterio, l'Inps ribadisce che nessun contributo pensionistico è dovuto dal sacerdote straniero per il tempo che intercorre tra il suo ingresso in Italia e l'effettivo inizio del ministero sacerdotale nella diocesi che lo accoglie. In questa condizione non spetta infatti il sostentamento previsto per lo svolgimento del ministero e di conseguenza non spettano nemmeno i contributi Inps che, all'interno dell'organizzazione ecclesiastica, accompagnano la remunerazione mensile.
Terni. La trattazione dei contributi e delle pensioni dei sacerdoti è accentrata presso gli uffici dell'Inps di Terni, avviata proprio in questi giorni dieci anni fa. L'attenzione in terra umbra dedicata alla previdenza dei sacerdoti meritò nell'occasione all'Istituto il cordiale appellativo di "Fratello Inps". L'Istituto precisa oggi che le comunicazioni con la sede di Terni, nominata "Polo unico nazionale per il Fondo di previdenza del clero" – per autorizzazioni, provvedimenti ecc.– possono avvenire, oltre ai consueti canali, anche utilizzando la Posta certificata all'indirizzo direzione.provinciale.terni@postacert.inps.gov.it.